14 dicembre 2023
Dopo la splendida vittoria in casa per 1-0 sul Napoli, domani sera alle ore 20,45 la Juventus tornerà in campo nell’anticipo in programma allo stadio Luigi Ferraris contro il Genoa. Per l’occasione queste sono state le dichiarazioni di Massimiliano Allegri durante la consueta conferenza stampa in scena all’Allianz Stadium.
LA PARTITA
«Bisogna prendere coscienza della gara che affronteremo venerdì sera. Il Genoa in casa ha numeri di tutto rispetto, è una squadra aggressiva che gioca un buon calcio. Gilardino sta facendo un lavoro importante, troveremo anche Dragusin, De Winter e Vogliacco, tre ragazzi che sono cresciuti nella Juventus. Dovremo interpretare la partita in modo diverso rispetto alle ultime tre (Inter, Monza e Napoli). Storicamente le gare contro i rossoblu sono sempre difficili: ricordo un episodio anni fa, dopo 23 minuti eravamo già sotto 3-0. Dobbiamo stare attenti, metterci al loro ritmo, è uno stadio caldo con una tifoseria che spinge. Fondamentale sarà far valere le nostre qualità».
OBIETTIVI DI GRUPPO
«Gli obiettivi personali di fine girone d’andata non contano nulla, ci concentriamo sul traguardo di squadra che resta la qualificazione in Champions League, ad inizio estate era difficile immaginare una classifica del genere. Dobbiamo tenere i piedi per terra, fare un passo alla volta e gestire i momenti negativi che potranno presentarsi. Questi 36 punti che abbiamo al momento non bastano per nulla, dobbiamo tentare di ottenerne il più possibile. Siamo diventati squadra velocemente, si percepisce grande disponibilità nella rosa e questo ha dato una grossa mano. Noi sappiamo che l’Inter è la favorita per la conquista dello scudetto, è stata costruita per arrivare alla seconda stella e portare a casa al titolo. Non ci resta che pensare al Genoa per tentare di aggirare questo scoglio molto insidioso».
LA CONDIZIONE DEI SINGOLI
«Rabiot sta bene, Kean lo abbiamo fermato per un problema pregresso alla tibia; lui è stato bravo a stringere i denti e a continuare a giocare nonostante il dolore. Ora, con quasi la totalità del gruppo a disposizione, deve curarsi per sistemare questo infortunio e starà fuori per 3-4 settimane. Per quanto riguarda il resto della squadra, ci sono tutti ad eccezione di De Sciglio che verrà reinserito gradualmente nell’anno nuovo. Anche Weah è recuperato e verrà con noi a Genova. Miretti è stato fuori per scelta tecnica, ma sta lavorando nella maniera corretta.»
CHIELLINI E BONUCCI
«Chiellini è un ragazzo con doti fuori dal comune, ci siamo sentiti appena dopo l’annuncio del suo addio dal calcio giocato. Ha fatto una carriera straordinaria, ora inizia un nuovo capitolo della sua vita dove deve decidere quale strada prendere in futuro. Ha le caratteristiche giuste per certi ruoli dirigenziali, saprà sicuramente mettersi in discussione. A Bonucci auguro il meglio, se vorrà intraprendere la strada dell’allenatore dovrà trovare gli stimoli per iniziare qualcosa di totalmente differente. So che ha l’intelligenza per calarsi nel ruolo».
IL CONFRONTO CON I NUOVI ALLENATORI
«Non credo ci sia una sfida tra allenatori “vecchi” e quelli in rampa di lancio. Noi più esperti cerchiamo di difenderci bene ed interpretare al meglio il nostro lavoro. Non esiste una verità assoluta per allenare, ci sono moltissime variabili e il calcio è speciale anche per questo.»
YILDIZ E LA NEXT GEN
«Con Kean ai box, Yildiz troverà sicuramente più spazio. Lui, come altri ragazzi, sta crescendo molto bene. Bisogna continuare a migliorare e aspettare il momento giusto».
IL REPARTO OFFENSIVO
«Sono contento dei miei attaccanti. Vlahovic negli ultimi match ha fatto vedere la propria tecnica, ottima condizione fisica e mentale, nonostante il rigore sbagliato a Monza. Domani potrebbe essere, per lui e per Chiesa, l’occasione per tornare al gol; in quest’ultimo periodo hanno segnato altri giocatori e va benissimo così. L’importante è avere l’atteggiamento giusto, correre e mettere pressione per dare una mano anche in fase difensiva».
STIMOLI E DIRIGENZA
«Non sono assolutamente stanco e non ho mai fatto il dirigente lo scorso anno. La Juventus ha uno staff di prim’ordine: nei 100 anni della famiglia Agnelli è sempre stato così, questo aspetto non è mai venuto a mancare. Per vincere ci vogliono basi solide, a livello strutturale questa società ha sempre fatto il massimo».