16 febbraio 2024
Ricaricate le batterie dopo il brusco stop interno contro l’Udinese, la Juventus di Max Allegri è pronta a riprendere la marcia sabato alle ore 18 sul campo del Verona.
Sono sempre state sfide accese quelle giocate in terra veneta dai bianconeri nel corso degli anni, basti pensare al parziale: avanti gli scaligeri con 12 vittorie in Serie A al Bentegodi, a fronte di 9 successi bianconeri – 11 pareggi completano lo score. Insomma, una gara che non ammette distrazioni.
Un ricordo felice, per dare un sapore dolce alla gara che ci aspetta, è quello della stagione 96/97. Esattamente l’11 maggio, giorno della 30a giornata di campionato.
A VERONA PER EVITARE LA TRAPPOLA, IL PARMA PREME PER RIENTRARE IN CORSA
Siamo al 13° turno del girone di ritorno, mancano 5 gare alla fine. La Juve di Marcello Lippi deve difendere 4 punti di margine sul Parma secondo e 8 sull’Inter in terza posizione. La trasferta di Verona presenta insidie: Gigi Cagni, mister dei gialloblù, ha preparato il match per evitare di soffrire il gioco verticale dei nostri e le vittorie interne contro Milan, Fiorentina e Roma hanno iniettato quel senso di fiducia in più alla squadra del tecnico bresciano. Dal canto suo, la Juventus, dopo lo 0-0 con la Samp, non può permettersi altre pause sulla via dello scudetto.
PRIMI 45 MINUTI DI BATTAGLIA, POI CI PENSA CIRO
La prima parte non regala grandi emozioni: a centrocampo i padroni di casa creano grande densità, cercando così di disinnescare l’estro di Zidane e compagni, chiusi nella gabbia dei padroni di casa. Il sacrificio del Verona, generato per limitare la capacità offensiva della Juve, spalanca le porte ad un primo tempo avaro di chance da gol. Verso il finale di frazione, però, ecco il turning point: Vieri a centro area cerca la girata in corsa, Guardalben reagisce d’istinto e manda in corner. Angolo di Zidane, spizzata di Lombardo, torre di Jugovic e stacco imperioso di Ciro Ferrara. Al 44’ è 1-0 Juve, 4° centro in campionato per il difensore bianconero e risultato favorevole alla pausa.
Nella ripresa la musica cambia. Cagni inserisce Orlandini e Zanini, dando un’impronta più offensiva all’undici scelto nel secondo tempo. Gli scaligeri ci provano particolarmente su punizione: prima Peruzzi blocca il tentativo dello stesso Orlandini, poi è Manetti a pizzicare l’incrocio dei pali dai 25 metri. Due pericoli enormi per la porta juventina.
PERUZZI BLINDA IL RISULTATO, JUGOVIC ARCHIVIA LA PRATICA
Lippi corre ai ripari: a centrocampo dentro Tacchinardi per tamponare gli spazi lasciati liberi, davanti invece si rivede Alex Del Piero, che mancava da fine febbraio per infortunio. La Juve torna a gestire i ritmi del match, ma verso il 90’ rischia di vanificare tutto quanto. Maniero lavora un buon pallone in area piccola e cerca la battuta a rete, Angelone Peruzzi risponde da campione e salva il risultato grazie ai soliti riflessi felini. Gol sbagliato, gol subito. Punizione dai 25 metri in zona centrale, Jugovic cerca una curva velenosa con Guardalben che resta a guardare. Pallone in fondo al sacco e 0-2 sul piatto.
Cala il sipario, la Juventus nel segno di Ferrara e Jugovic mantiene le 4 lunghezze di vantaggio sul Parma e strappa un risultato fondamentale nella corsa al titolo.