17 febbraio 2024
È il 16 dicembre. Allo stadio Bruno Recchioni la Next Gen affronta i padroni di casa della Fermana, una partita delicata per entrambe. Fa freddo, le feste natalizie sono alle porte, ma nessuno ha voglia di festeggiare. I bianconeri -come i marchigiani, ultimi in classifica- hanno un impellente bisogno di punti per evitare di peggiorare la situazione. Il match si mette bene al 55’ con il gol di Guerra, ma durerà poco. Nel giro di pochi minuti arriverà l’1-2 micidiale e l’inaspettato ko contro il fanalino di coda. A tempo scaduto espulso Simone Guerra, quasi a certificare una giornata pienamente da dimenticare.
Sono passati 2 mesi da quel giorno e, ad alzata di mano, probabilmente in pochi -nemmeno i più ottimisti- avrebbero pronosticato lo stato attuale delle cose: la Juventus Next Gen in 9 gare è risalita dal penultimo posto fino all’ottava casella. Risultato del lavoro sempre accurato dello staff, che ha creduto a più riprese di poter estrarre il reale valore della rosa. Merito di un gruppo solido, unito in campo e rafforzato dagli atteggiamenti mai negativi, anche nei momenti più cupi della stagione. Insomma, ci sono diversi spunti su cui riflettere. Il futuro sembra roseo, ma da dove parte questa meravigliosa scalata, caratterizzata da 9 risultati utili di fila (6 vittorie e 3 pareggi) e 4 successi consecutivi?
RENDIMENTO OFFENSIVO
Nelle 9 partite prese in esame, la Next Gen ha segnato la bellezza di 17 gol -una media di quasi 2 reti per ogni match disputato. Oltre al totale, il risultato che più salta all’occhio è il numero dei giocatori mandati a bersaglio nel periodo in questione. Si parla di 9 differenti marcatori: Guerra 4 gol (5, contando quello contro la Fermana), Damiani 3, Cerri, Sekulov e Rouhi 2, Hasa, Comenencia, Muharemovic, Anghelè 1. Tante segnature molto belle, alcune parecchio pesanti e una serie di prime volte per riempire il sacco già colmo di tante cose buone. Per citare alcuni passaggi: il gol numero 1 tra i professionisti di Anghelè -segnato in trasferta contro la Torres, la perla di Damiani sempre in terra sarda, la punizione arcobaleno di Hasa per decidere il match con l’Entella, la zampata da rapace di Guerra nel combattutissimo 3-2 in casa ai danni dell’Ancona.
LE PARATE DI SUPER DAFFARA
Giovanni Daffara, portiere classe 2004, è ormai uno dei nomi più noti di questo gruppo. Praticamente sempre sopra la sufficienza, decisivo anche quando incappa in qualche episodio negativo -come nel caso del match pareggiato 1-1 contro la Vis Pesaro. Un numero 1 (con il 30 sulla maglia) di sicurezza e affidabilità. Con l’Entella si mette in mostra con un doppio riflesso felino a fine primo tempo, alla Vis Pesaro nega il successo esterno grazie ad un intervento a mano aperta su De Vries, sul campo della Torres dice di no alla girata di Mastinu a botta sicura in piena area, fino ad arrivare ai miracoli più attuali nell’ultimo turno vinto 1-0 sul Sestri Levante, due voli -su Podda e Candiano- che da soli valgono una porzione sostanziosa di vittoria.
ESTERNI COL TURBO
Di testa, in area, dalla distanza, su palla inattiva. La Next Gen si è abituata a trovare la via della rete in tanti modi differenti, ma una nota di merito va al lavoro con i “quinti” di centrocampo. Pedine fondamentali nel centrocampo mobile di coach Brambilla, il lavoro degli esterni a tutto campo in maglia bianconera sta avendo la sua massima espressione nell’ultimo periodo. Come dimostrato dal secondo tempo di Perotti nel match con il Sestri Levante, tutti gli interpreti di quel ruolo sembrano avere chiara in testa la consegna da rispettare, e spesso il rendimento rimane costante sulle corsie per tutta la gara. Tra tutti, le citazioni principali sono per Jonas Rouhi e Livano Comenencia. Il primo, svedese di origini marocchine, ha scalato gerarchie dopo un avvio in sordina tra infortunio e panchina. Tanta corsa e fisico da quattrocentista, 2 gol segnati, tra cui quello decisivo nell’ultima giornata. Jonas ha saputo aspettare il momento giusto per dare il suo contributo. Il secondo, arrivato nel mercato estivo dal PSV, è un po’ il jolly del centrocampo bianconero. Nelle ultime apparizioni ha agito spesso da laterale destro, con risultati eccellenti. Spicca il doppio assist con la Spal e l’ultimo cross al bacio proprio per il gol di Rouhi. In totale per lui fanno 6 passaggi vincenti e 2 reti segnate.
RECUPERO DAGLI INFORTUNI E LAVORO SUL MERCATO
Molto spesso penalizzata da una infermeria troppo piena, la Next Gen ha faticato a trovare la quadra nella prima parte. Palumbo, Stramaccioni e Iocolano sono tornati in rosa dopo un periodo molto lungo e il ritorno a gennaio di Da Graca, Sekulov e Bonetti ha permesso al mister di avere più armi da usare a seconda dell’avversario. Aspetti che hanno così solidificato il gruppo, dando maggiore profondità di scelte.
LA FORZA DI REAGIRE
I 21 punti conquistati su 27 disponibili nascondono, in realtà, uno spirito collettivo che si tramuta nelle rimonte ottenute in diversi casi. A partire dal Pescara, dove la squadra è finita sotto 0-1, ha ribaltato ed è riuscita a rimettere la testa avanti da 2-2 a 4-2, fino al successo di misura 4-3. Altro episodio nel pareggio risicato di Recanati: gara condotta con l’uomo in più per quasi un tempo, la squadra -finita sotto 1-0- è stata capace di rialzarsi grazie alla zuccata di Muharemovic in un pomeriggio che sembrava stregato. Il manifesto della maturità emerge, infine, nel già citato 3-2 sull’Ancona. Juventus dietro nel punteggio nella prima parte, ribaltone con Cerri e Sekulov, altro pari a metà secondo tempo e ruggito finale di Guerra; simbolo di fame, ambizione e carattere.
I NUMERI
- Entella-Juventus Next Gen 0-1 (Hasa)
- Juventus Next Gen-Vis Pesaro 1-1 (Rouhi)
- Juventus Next Gen-Pescara 4-3 (Damiani, Comenencia, 2 Guerra)
- Recanatese-Juventus Next Gen 1-1 (Muharemovic)
- Juventus Next Gen-Rimini 0-0
- Spal-Juventus Next Gen 1-3 (Guerra, Damiani, Cerri)
- Juventus Next Gen-Ancona 3-2 (Cerri, Sekulov, Guerra)
- Torres-Juventus Next Gen 1-3 (Sekulov, Damiani, Anghelè)
- Juventus Next Gen-Sestri Levante 1-0 (Rouhi)
And counting…